Torna nella nuova stagione di Teatrosophia lo spettacolo che sancisce definitivamente uno stile, un sodalizio, un percorso teatrale: quello dell’unione artistica tra Maria Concetta Borgese e Guido Lomoro. Un successo di pubblico e critica che ha reso “necessario” il ritorno in scena. Un dialogo nell’empatia e nella simbiosi. Quello tra il poeta con le sue parole crude e la ballerina con i suoi piedi nudi. Il poeta che “non accetta lezioni di vita”, “inaccessibile anche al vento più insistente, ma che sa di meritare “un po’ di tenerezza”. Un vortice di parole poetiche e movimento uniti in un’unica armonia che va a fondersi con la musica. Si toccano le corde più profonde ed estreme di due anime, bisognose l’una dell’altra, complici nell’esplorare tutte le sfumature del pensiero e dell’esistenza, nell’affondare se stesse in tutti i colori, dai più tetri ai più sorridenti, del percorso umano. Anime complici fino allo spasimo perché intrise di reciproca fiducia. La consapevolezza di sé, dei propri limiti ma anche delle proprie possibilità.
L’accettazione dell’altro guardando a sé stessi con severa magnanimità.
L’esplorazione di spiragli di vita. La costruzione di un futuro fragile ma ricco di sé stessi. Il tentativo di camminare insieme per sempre. Ma anche di saper percorrere in solitudine il proprio cammino. Sempre con la certezza che l’alito dell’altro saprà scaldare i propri passi. Una storia vera che, proprio perché così profondamente mescolata al sangue e alla carne di ognuno, non poteva che essere raccontata con le parole della poesia. E con quelle del corpo.
Maria Concetta Borgese e Guido Lomoro
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