“DNA: donne che non amano abbastanza” è sin dal titolo un inno al mondo femminile; si parte dall’ironia, allo scopo di utilizzare l’ argomento della dipendenza affettiva per poi sovvertirlo e trasformarlo, senza sminuirne il significato facendo palesemente riferimento a una delle opere più famose in materia psicologica “Donne che amano troppo”.
Lo spettacolo infatti racconta una storia di emancipazione e indipendenza e di come molto spesso l’estrema evoluzione si possa incontrare e poi scontrare con le esigenze di donne che vorrebbero costituire una famiglia “non tradizionale”.